Molti investitori e produttori, visti i tempi che corrono in Italia, si rivolgono spesso e volentieri al mercato estero per vendere i propri prodotti, avvalendosi di alcune agevolazioni e sfruttando il mercato internazionale.
La Cina è diventata in questi anni una potenza economica molto forte, ancora in crescita e meta preferita insieme a molti paesi dell’est, soprattutto per i bassi costi di produzione.
Ma per poter produrre qualcosa in un paese straniero, bisogna conoscerne le regole, per capire come muoversi e non incappare in errori grossolani.
Un appunto ulteriore. Qualsiasi nuova attività dovrebbe essere pianificata accuratamente, attraverso la redazione di un business plan. Potrebbe sembrare una ovvietà, ma in Italia ancora in molti danno vita a un nuovo progetto senza pianificarlo (per approfondire sul come fare, visitare il sito Business Plan Esempio).
Ecco quindi alcune cose da sapere se si vuole produrre qualcosa in Cina, suggerimenti utili che vi chiariranno le idee.
Guida al business in Cina
Esistono delle fasi ben precise se si vuole produrre qualcosa in Cina e poi rivenderlo nei mercati Europeo o Italiano. Ignorare questi aspetti potrebbe vanificare il duro lavoro fatto. Li abbiamo sintetizzati in cinque punti:
- Prima di dare il via alla produzione è bene rivolgersi ad aziende verificate, evitando così di ricevere merce invendibile e perdere denaro. Una volta individuato il fornitore, e si è deciso di procedere alla produzione, bisogna effettuare dei passaggi importanti affinché tutto vada nel migliore dei modi.
- Bisogna prendere degli accordi di vendita con il fornitore, che includono una fase di progettazione in cui si decidono tutte le specifiche del prodotto (cioè gli standard di qualità e uno schema di lavoro preciso per la produzione in serie).
- Nel contratto vanno inserite tutte le specifiche inerenti il prodotto, che vanno da un elenco di possibili difetti fino ai termini di pagamento e ad una clausola in caso di ritardi di consegna. Terminata la contrattazione, l’accordo andrà firmato dal rappresentante legale dell’azienda, il quale dovrà risultare anche sul timbro aziendale. Prima di procedere alla produzione però dovrà essere corrisposta al fornitore una caparra, facendo attenzione a versare solo la cifra accordata precedentemente e sul conto corrente indicato dal fornitore. Andranno inseriti il nome dell’azienda cinese fornitrice, l’indirizzo, il numero di conto corrente e la valuta di pagamento (solitamente in dollari).
- Avviata la produzione, con i tempi e modi previsti in base alla tipologia del prodotto, è bene chiedere al fornitore un tot di campioni per controllarne la qualità e continuare così con la produzione in serie. Questo potrebbe rallentare la produzione ma risolvere allo stesso tempo problemi legati alla qualità.
- Fissare l’ispezione sul controllo qualità è un passaggio molto delicato, in questa fase vengono verificate che tutte le specifiche accordate nel contratto siano conformi e rispettino le richieste, e che le relative etichette di certificazione siano applicate. Per fare questo vengono eseguiti dei test, questi possono anche essere effettuati da aziende cinesi secondo le proprie specifiche, fornendo tutto l’elenco completo delle cose da controllare.
Bisogna però avvertire l’azienda almeno due settimane prima della fine della produzione del lotto. I risultati dei controlli arriveranno entro 24 ore, fornendo il verbale con i risultati del test e video e foto come testimonianza.
Finita la produzione e fatti tutti gli accertamenti e le relative modifiche, si può procedere al saldo, che solitamente non viene restituito, quindi bisognerà prestare la massima attenzione prima di pagare. La spedizione avverrà secondo gli accordi di vendita stabiliti nel contratto.
Produrre e fare affari in Cina non è per nulla semplice, bisogna muoversi con cognizione di causa.