Ed è stata una cronistoria lunga, quella dell’ascensore, e che ha radici ben più antiche di quanto forse immaginiamo: il primo a nominarlo è l’architetto romano Vitruvio, che ci illustra nei suoi scritti come nel 263 AC ne fosse stato realizzato uno nientemeno che dal celeberrimo Archimede. È naturale che parlando di ascensori, all’epoca, ci si riferisse modestamente a cabine assicurate a corde, che venivano tirate a braccia, o da animali, per sollevarle: pare che ve ne fossero nel convento Egiziano del Sinai. Un sistema che ovviamente non poteva permetterne una diffusione effettiva: e infatti ci vollero secoli perché questa arrivasse. Se sorvoliamo sul prototipo basato sulla vite senza fine che l’inventore russo Kulibin progettò nel 1783, e che venne alla fine installato nel Palazzo d’Inverno, non rintracciamo tracce significative di un reale uso degli ascensori fino alla metà dell’Ottocento, quando le esigenze di trasportare materiali pesanti li resero utili alle nascenti industrie.
Gli ascensori, a questo punto, erano principalmente di tipo idraulico: un grosso stantuffo posizionato sotto la cabina veniva spinto da una colonna d’acqua, mossa da una pompa, che la portava fino all’altezza desiderata. Gli impianti di questo tipo erano parecchio diffusi, e nel 1882, a Londra, la London Hydraulic Power Company controllava una rete di tubi ad alta pressione che alimentava circa 8000 dispositivi su ambedue le sponde del Tamigi. Non è però affatto arduo ravvisare il limite di questo metodo, che fu anche la ragione che finì col mandarlo in disuso: più il palazzo era alto, più il pistone – e il pozzo pieno d’acqua sottostante – dovevano essere lunghi e profondi, il che lo rendeva un metodo decisamente poco pratico per le grandi altezze. Ben presto, infatti, vennero sviluppati sistemi a cavi e carrucole, resi sicuri dall’invenzione del freno di sicurezza, che impediva lo schianto della cabina in caso di rottura del cavo, da parte di Elisha Otis, nel 1852. Cinque anni più tardi, al 488 di Broadway a New York, veniva installato precisamente dalla Otis il primo ascensore per passeggeri, e quasi trent’anni dopo, ad opera di Von Siemens e Freissler, nacque l’ascensore elettrico come noi lo conosciamo.