La tequila è una delle bevande alcoliche più utilizzate per fare i cocktail. Sono davvero tanti e variegati con sapori e miscugli diversi. Presenteremo le ricette dei più famosi e bevuti cocktail con base tequila. Per approfondire meglio l’argomento su questa bevanda alcolica basta visitare questo sito web.
Long Island Ice Tea
Per preparare questo gustoso cocktail si comincia col mettere dei cubetti di ghiaccio in un bicchiere per mixing. Successivamente si aggiunge la vodka, il gin, il rum, il cointreau e, ovviamente, la tequila, oltre ad un po’ di succo di limone e sciroppo zuccherato. Dopo aver inserito tutti gli ingredienti si mescola in modo energico e si filtra il tutto in un tumbler grande. Infine, si riempie con cubetti di ghiaccio e si serve aggiungendo della cola e una fetta di limone.
Margarita
Altro classico cocktail con base tequila è il margarita, bevuto in tutte le parti del mondo, il margarita è il classico cocktail da bordo piscina o da bere in riva al mare.
La preparazione di questo cocktail comincia col mettere del ghiaccio in uno shaker, dopodiché si mette il cointreau, succo di limone e tequila. Successivamente si comincia a mescolare fino a quando non si raffredda tutto. Si filtra, poi, in un bicchiere classico per la margarita, chiamato appunto coppa margarita, aggiungendo del sale del bordo di esso. Infine, si mette una fetta di limone come decorazione.
Tequila Sunrise
Come solito fare, si inizia col spezzettare del ghiaccio, mettendolo poi in uno shaker. Si aggiunge poi l’ingrediente principale, cioè la tequila, con l’aggiunta di succo d’arancia e si mescola tutto in maniera adeguata. Aggiungere altro ghiaccio e filtrare il tutto in un tumbler, poi versare la granatina, lasciandola depositare. Mettere, infine, una cannuccia per facilitare la bevuta.
Tequila cocktail
Come ben suggerito dal nome di questo cocktail, anche questo presenta la base di tequila. Un classico anche questo, soprattutto nelle spiagge messicane, dove questo è nato.
SI comincia la preparazione col mettere dei cubetti di ghiaccio nello shaker e poi si continua aggiungendo la tequila, oltre che il succo di lime e il Porto, ma anche angostura. Poi, si mescola bene fino a quando non si sente lo shaker abbastanza freddo. Infine si decora il tutto con una fettina di lime.
Pancho Villa
Questo cocktail porta il nome del famoso rivoluzionario, generale, guerrigliero e politico messicano, famoso per la rivoluzione messicana nel 1910. Come il nome che porta, questo cocktail vuole essere rivoluzionario.
Si comincia a preparare mettendo dei cubetti di ghiaccio in uno shaker e si versa la Tia Maria, il cointreau e la tequila, poi, basta agitare energicamente fino al raffreddarsi dello shaker. Infine, si filtra il tutto e si mette in una coppetta classica da cocktail, prima raffreddata per bene.
Frostbite
Il Frostbite è un cocktail frozen molto buono e gustoso preparato mettendo dei cubetti di ghiaccio in uno shaker con l’aggiunta di panna, crema di cacao e tequila. Poi si agita il tutto finché il tutto non si raffredda in maniera adeguata. Infine, si filtra tutto in una coppetta e si spolvera con della noce moscata.
Azteca
Altro nome che richiama le sue origini messicane, l’azteca è un cocktail molto particolare ma davvero buono.
Per prepararlo si rompe a metà il ghiaccio e si mette in un frullatore e successivamente si aggiunge il succo di lime, sciroppo di zucchero e si frulla tutto aggiungendo anche mango e tequila. Poi, si filtra il risultato all’interno di un bicchiere capiente da cocktail, dove precedentemente è stato messo del ghiaccio. Infine, si decora con una fetta di lime.
Mad dog
Il mad dog si prepara mettendo dei cubetti di ghiaccio nello shaker e aggiungendo la crema di banana, quella di cacao e del succo di lime, oltre ovviamente alla tequila. Poi si agita il tutto fino al raffreddamento della bevanda. Si filtra tutto nella classica coppetta, magari raffreddata in precedenza e si decora con una fetta di banana e una ciliegia, ma se si vuole anche una di lime, tutte vengono infilate in una stecca come se fossero degli spiedini.
