È già da qualche mese che si sente parlare di turismo lento e di vacanze di prossimità, due nuovi modi di vivere le vacanze a seguito dei cambiamenti sociali avvenuti con l’emergenza sanitaria globale. In pratica questi due termini fanno riferimento a brevi vacanze, possibilmente verso mete vicine, durante le quali l’obiettivo è quello di vivere “esperienze” e di fuggire dai principi del turismo di massa.
Le mete ideali dei viaggiatori
Un esempio di questo tipo di vacanze è quello delle esperienze da vivere sul Lago di Garda con NowMyPlace, luogo ideale per godere di relax e riposo all’interno di una cornice naturale paradisiaca. Il Lago di Garda, in realtà, è già da molti anni una delle mete più frequentate del nostro Paese ma, grazie a nuove organizzazioni come quella sopra citata, può essere vissuto in modi diversi a seconda del tipo di vacanza che intendiamo organizzare.
Dopotutto parliamo del maggior lago italiano, la cui superficie copre quasi 400 chilometri quadrati e unisce Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige attraverso le città di Brescia, Verona e Trento. Si tratta di una meta turistica di fama globale che, ogni anno, accoglie milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Come può un posto del genere trasformarsi in una meta per vacanze “lente” ed esperienziali?
Il punto di congiunzione tra meta di massa e turismo lento è la natura verdeggiante e rigogliosa che incornicia il Lago e che lo rende il posto ideale per vivere momenti indimenticabili. Certamente il miglior modo per visitarlo è quello di pianificare un itinerario tematico, scegliendo tra dimore antiche, paesaggi ed escursioni e così via.
Ovviamente di mete italiane facili da raggiungere e ideali per vivere esperienze rigeneranti ce ne sono tantissime, da nord a sud. Per esempio basta andare alla ricerca di percorsi naturalistici o di piccoli borghi disseminati per tutto il Paese per vivere una vera vacanza di prossimità, lenta e riposante.
Basti pensare al Lago Maggiore in Lombardia-Piemonte o al Lago Trasimeno in Umbria, per citare qualche esempio. Questi posti permettono di mangiare prelibatezze locali, organizzare escursioni in barca oppure di prendere parti alle numerosissime attività all’aria aperta.
Oltre alle zone lacustri l’Italia offre ben 8.300 chilometri di coste, lungo i quali è possibile organizzare giornate in riva al mare “standard” oppure godersi, molto semplicemente, la bellezza naturalistica così com’è. Per non parlare delle catene montuose che attraversano lo Stivale, lungo le quali sorgono miriadi di piccoli borghi medievali in cui perdersi tra le stradine che profumano di ricette tipiche e di tradizione.
Nel turismo “lento”, quindi, non è la meta che conta ma il modo in cui decideremo di visitarla. Se ci distacchiamo dalla definizione da manuale del turista possiamo imparare a vivere nuove esperienze come ospiti e, quindi, attraverso gli occhi di chi, quei posti, li vive quotidianamente.
Il segreto di questo nuovo modo di fare turismo è proprio quello di vivere posti nuovi, magari poco conosciuti, soffermandosi sui piccoli dettagli che li rendono unici e speciali. Ecco perché il turismo lento va a braccetto con le tradizioni eno-gastronomiche, con le ricorrenze locali e con l’artigianato: fattori di rilievo per il nostro Paese e che tutti abbiamo il compito di preservare, conoscere e tutelare.