Quali facoltà garantiscono stipendi più alti in Italia

Molto spesso quando si intraprende la ricerca del percorso universitario dopo le scuole superiori, ci si imbatte in classifiche e graduatorie che misurano e confrontano molti aspetti: dalla durata alla presenza obbligatoria o meno, ma non viene trascurato anche il ragionamento post laurea. In molti casi, infatti, ad incentivare l’iscrizione verso una data facoltà potrebbe essere anche la prospettiva degli stipendi futuri, magari molto più alti di quella che è la media italiana. Se sia corretto o meno legare gli anni di studio solo ad un elevato stipendio rappresenta da tempo un’annosa questione, a cui si lega direttamente la tematica relativa ad un insegnamento che sia volto alla formazione culturale o più improntato all’attività pratica, questo in realtà già a partire dalle scuole superiori.

In ogni caso, il legame tra la facoltà che si è scelto e la futura retribuzione da un punto di vista lavorativo viene misurata annualmente dalla statistica. A rilevare e certificare i dati è l’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo. Al momento i dati certificano che in Italia la retribuzione per un laureato (almeno triennale) è superiore del 38% rispetto a chi può vantare solo la maturità. Nel dato qui riportato non vengono incluse le distinzioni tra atenei: si posiziona all’interno dello stesso calderone sia chi è uscito da un’università pubblica sia chi si è laureato in una privale, oltre che tutto il gruppo delle università telematiche come Unicusano.

Per analizzare però quelli che possono essere considerati i corsi più redditizi da un punto di vista economico, occorre spulciare la voce relativa alla RAL d’ingresso, vale a dire lo stipendio che viene conferito all’inizio del rapporto di lavoro. Sicuramente ai vertici di questa particolare classifica si ritrovano coloro che sono in possesso di una laurea triennale in ingegneria meccanica e informatica, entrambe con una RAL iniziale pari ad almeno 33mila euro annui.

Il secondo posto del podio tra le facoltà in grado di garantire stipendi più elevati si trovano Informatica, Scienze Matematiche ed Ingegneria gestionale. In questi casi la RAL annua si abbassa lievemente per assestarsi attorno alle 32mila euro. Rientrano in questa categoria anche i laureati in Economia, ma in questo caso il discorso diventa più complesso perché una laurea del genere apre ad un numero di sbocchi potenzialmente maggiori, alcuni più redditizi di altri, a seconda di dove si è assunti.

Al gradino più basso del podio si trovano i corsi di laurea che riguardano le materie considerate più scientifiche o quelle ibride. Includiamo in questo elenco corsi come Fisica, Ingegneria nucleare, Scienze statistiche, Scienze chimiche, Ingegneria civile e Architettura. In questi casi, si può parlare di una RAL media variabile tra 30mila e i 31mila euro. Molto, tuttavia, si ricollega al tipo di lavoro che si va a svolgere effettivamente. Nel caso dell’architetto, infatti, occorre l’iscrizione all’ordine come libero professionista e a quel punto tutto dipende dalla quantità di clienti che si riescono a trovare. È chiaro perciò come le stime qui riportate siano dati da tenere in considerazione per alcune riflessioni ma non rappresentano paletti fissi.