La storia del barbiere

Un tempo neppure troppo lontano, ancora per i nostri padri o forse nonni, l’uomo che voleva apparire ordinato non lasciava trascorrere più di un paio di settimane fra una visita al barbiere e l’altra: e anche se più raro, oggi che i canoni e le regole dell’estetica sono cambiati, questo attimo di cura di sé rimane sempre un piacere estremamente particolare. Il tempo di entrare, e già il riconoscibile arredamento parrucchiere ci invita a rilassarci e farci prendere cura di noi, abbandonando per un poco la corsa quotidiana; intorno a noi, gli strumenti di lavoro del barbiere parlano di un tempo andato, ma di pratiche ancora piacevoli e distensive; chiacchierando piano, il barbiere si appresta ad avvolgerci il viso con un asciugamano caldo; e fra il suono del rasoio che viene affilato, e il profumo di schiuma e lozioni dopobarba, ci possiamo abbandonare a questo mondo ancora tanto attraente. Ma sappiamo quanto sia antica la figura del barbiere, e quanti ruoli differenti e inaspettati abbia ricoperto nel corso della storia?

Le origini del lavoro del barbiere, possiamo dirlo con sicurezza, si perdono realmente nella notte dei tempi: sappiamo con sicurezza che gli archeologi hanno ritrovato rasoi di bronzo risalenti a più di cinquemila anni fa, in Egitto. All’epoca, la figura del Barbiere era di grandissimo peso ed importanza, e la sua valenza non era tanto utilitaristica, quanto simbolica e persino sacrale: si riteneva infatti che i capelli fossero uno dei canali mediante i quali demoni e spiriti potessero entrare nel corpo degli esseri umani, e che tenerli corti potesse aiutare ad arrestare tale spaventoso avvenimento. I barbieri celebravano anche rituali importanti come i matrimoni, a ulteriore attestato del valore religioso che ricoprivano. Passando all’epoca storica, pur perdendosi questo aspetto mistico del taglio dei capelli, l’operazione rimase un appuntamento rilevante, sia per i Greci che per i Romani, che appunto dalle colonie della Magna Grecia conobbero i barbieri nel 300 AC. Il buon cittadino romano faceva visita giornalmente al barbiere, così come alle terme, e per un adolescente la tonsura, o prima rasatura, era un evento capitale e quasi rituale di passaggio al mondo adulto.

Ma venendo ancora innanzi nel corso della Storia, e arrivando così all’ultima tappa di questo rapido viaggio nel mondo degli antichi barbieri, giungiamo ad un periodo assai interessante sotto moltissimi aspetti, e che anche per quanto riguarda il nostro argomento ci riserva una sorpresa non irrilevante: stiamo parlando del Medioevo. In quest’epoca al barbiere erano affidati, com’è cosa naturale, i lavori di taglio e pettinatura dei capelli e della barba; ma oltre a queste attività, si chiamava il barbiere anche per svolgere interventi di chirurgia, salassi e applicazioni di sanguisughe, clisteri, incisioni di pustole e bolle, e perfino l’estrazione dei denti! La figura era perfino riconosciuta pubblicamente come qualificata a svolgere tali operazioni, ed aveva infatti il nome di “barbiere-chirurgo”; in Inghilterra, questi ricevettero paghe costantemente più alte dei chirurghi effettivi lungamente. È di questo periodo la nascita di quello che fu per anni il marchio e l’insegna dei negozi di barbiere: il bastone rotante a strisce rosse e bianche, che simboleggiavano la chirurgia (le rosse) e l’arte del barbiere (quelle bianche).