Perché si usano i diuretici per contrastare l’ipertensione?

Per il trattamento dell'ipertensione arteriosa, i farmaci che vengono adoperati più di frequente sono i diuretici, i quali possono essere utilizzati in monoterapia o, molto più spesso, in politerapia insieme con altri farmaci ipertensivi che appartengono ad altre classi. Il motivo per il quale si fa affidamento sui diuretici va individuato nella loro capacità di abbassare la concentrazione di sodio nel plasma: in questo modo, i valori pressori si possono stabilizzare, e al tempo stesso cala la resistenza vascolare periferica. I diuretici possono essere distinti in risparmiatori di potassio, diuretici dell'ansa e tiazidici a seconda del loro meccanismo di azione. Ce ne parla la farmacia di Udine Pelizzo

diuretici tiazidici, in particolare, si chiamano così perché derivano dalla benzotiadiazina; essi inibiscono il sistema di trasporto degli ioni cloruro e degli ioni sodio evitando che essi possano essere riassorbiti dal tubulo contorto distale del rene. Così, la ritenzione idrosalina viene ridotta, e al tempo stesso si verifica un incremento del quantitativo di urina destinato a essere secreto. Le resistenze vascolari periferiche diminuiscono, e ciò permette di migliorare la situazione del paziente. I diuretici tiazidici possono dare origine a effetti avversi come squilibri ionici, e sono dose-dipendenti pur non facendo riscontrare un incremento dell'effetto oltre un particolare valore soglia.

diuretici dell'ansa, invece, agiscono in corrispondenza dell'ansa di Henle, a livello del rene. Il loro effetto diuretico è tanto intenso quanto veloce, in virtù della rimozione degli ioni cloruro e degli ioni sodio; nel caso in cui si segua una cura basata su questi medicinali, è indispensabile ricorrere a integratori di magnesio e calcio. I diuretici d'ansa favoriscono un incremento del flusso di sangue a livello dei reni; l'ipotensione e l'ipovolemia sono alcuni degli effetti avversi insieme con una consistente perdita di elettroliti, che può avere conseguenze notevoli in diversi ambiti. La cura dell'ipertensione arteriosa a base di diuretici dell'ansa è raccomandata quando la patologia è associata a insufficienza renale cronica o ritenzione idrica.

Infine ci sono i diuretici risparmiatori di potassio, che non determinano una perdita di potassio ma contrastano l'azione di riassorbimento di acqua e sodio da parte dell'aldosterone. Ciò può avvenire in maniera indiretta, attraverso il blocco dei canali di sodio, o in maniera diretta, per competizione sul recettore del sodio, chiamato spironolattone. Non di rado questi farmaci vengono utilizzati insieme con altri diuretici, con l'intento di alleviare la perdita di potassio che può essere determinata proprio da questa categoria di medicinali. Una minor tolleranza al glucosio è l'effetto avverso.