Per decenni, le campagne marketing hanno patito proprio il problema del poter misurare i propri effetti precisi; è ben nota la massima che stabiliva che metà della propria pubblicità andasse sprecata, ma non si avesse la minima idea di come stabilire quale metà fosse. Come valutare quanti clienti, in un mese, giungevano davvero dalla campagna pubblicitaria, e quanti invece erano giunti per reputazione, per passaparola, o per semplice casualità? Il calcolo è stato alla meglio empirico, e alla peggio completamente impossibile, fino all’avvento prepotente delle tecnologie digitali.
Ad accomunare infatti tutti i mezzi di marketing digitale, dalle pubblicità online, all’e-mail, alle landing page, c’è una possibilità precisa: la misurazione esatta e puntuale dei risultati ottenuti. Vogliamo sapere quanta gente ha cliccato sul link proposto nella nostra e-mail – e se questa è stata più o meno efficace di quella, con maggior contenuto grafico, mandata parallelamente ad altri destinatari? Questione di un attimo. Come è questione di un attimo valutare se funzioni meglio un annuncio pubblicitario più tecnico o più discorsivo, se converta più contatti una landing page o un sito completo, insomma quale sia l’effetto di ogni elemento del nostro marketing. Ed è da queste misurazioni, e dagli aggiustamenti che ne conseguono, che deriva la vera efficacia del marketing.